"Una pagina ammantata di inchiostro, una musica che penetra nell'intimo dell'animo, parole, suoni, poesia; da qui, prende vita la visione, che si trasforma in immagine, impressa per sempre prima nella mente, e poi, come per necessità, sulla tela".
Naid Danesh
Naid Danesh
Viola trascende
a mille
nei suoni la notte
Tu desta
anima di luce
ovale
forma perfetta
dell'amore.
a mille
nei suoni la notte
Tu desta
anima di luce
ovale
forma perfetta
dell'amore.
Quadri - Nota critica
"Una pagina ammantata di inchiostro, una musica che penetra nell'intimo dell'animo, parole, suoni, poesia; da qui, prende vita la visione, che si trasforma in immagine, impressa per sempre prima nella mente, e poi, come per necessità, sulla tela. Necessità di dare forma e rendere definitivamente tangibili agli occhi quelle visioni che le parole di un verso poetico, o il suono di una melodia, non possono fare a meno di evocare in uno spirito che trova piena espressione di sé nell'arte, e nelle sue molteplici forme.
L'opera pittorica di Valeria Faillaci è figlia della poesia, della letteratura, della musica; nasce da altre forme di espressione artistica, le custodisce al suo interno; è l'evoluzione e l'esigenza di un'anima apparentemente delicata, intimamente energica, vigorosa.
Visioni, dunque, che si manifestano in scene e soggetti dalle linee ben definite e i colori decisi; poesia e musica figurativa, si potrebbe dire, proveniente da una dimensione intima, senza dubbio i lavori di Faillaci tendono ad interagire su più piani di percezione: si osservano, ma in qualche modo, allo stesso tempo, si leggono, si ascoltano, inducendoci a “sentire” l'opera, spingendoci oltre il semplice apprezzamento visivo.
Certamente il loro carattere evocativo e simbolico schiude le porte di una realtà al di là del mondo sensibile, sollecitando i sensi ad intuire liberamente ciò che è oltre la “forma”, concedendo un'infinità di libere interpretazioni. E forse, è proprio in questo che risiede la calma potenza di queste opere: nel destare con vigore le facoltà percettive di chi guarda, donando senza pretese la possibilità di entrare in un mondo di visioni personali, che la sensibilità di ognuno non può fare a meno di rendere proprio".
Naid Danesh
Poesia - Nota critica
La prima nota da registrare di questo lavoro poetico è l’intensità; la seconda la velocità evolutiva del testo e, dunque, la densa concisione e la sua dinamica: un precipitato, di parole e senso attraversato dal ritmo: questa la seduzione di Valeria Faillaci e della sua “LUNA STORTA”. Si dibatte agilmente tra potenza astrattiva e trasparenza allusiva, una volta infranto e rimesso in causa il naturale potere simbolico della parola.
Un ritratto di donna solitaria, sensibile, dalle forti percezioni vitali, al punto tale da affollare il suo mondo poetico di visioni: dalle esplicite richieste esistenziali e ultralogiche, al propiziato dagli estri liberi che l’alchimia della psiche e quella del linguaggio avvivano e coloriscono.
Si tratteggia coì di lampi un organismo testuale in cui Valeria si manifesta divenuta una concrezione di verbo ed esistenza in cui nessun episodio o segno o sospetto della nostra commedia, nel nostro microcosmo, ne è risparmiato né lei lo lascia sfuggire.
Una poesia fatta di presenze e dei poteri dell’Io conteso dalle forze istintuali e dal giudizio duro della realtà sociale.
Ecco cosa c’è dietro la luna storta di Valeria.
Italo Evangelisti